Atelier3

3x3

dati tecnici

art. 560 cm 120 x 42 x 135,5 h Struttura e ante in nobilitato sicomoro verde salice, con piedi in metallo argento chiaro. Maniglia in cuoio.

la pedagogia

Solo di recente la scuola, e la scuola del bambino piccolo in particolare, ha dichiarato la visibilità, la condivisione e la collegialità come valori portanti e ha individuato nella documentazione una strategia essenziale per consentirne l’attuazione nel dialogo quotidiano. La documentazione, cioè la realizzazione da parte delle insegnanti di tracce, la creazione di documenti, annotazioni previsionali, griglie di osservazioni, diari, fotografie, video può documentare la testimonianza condivisibile dei processi di apprendimento e dei modi di conoscere, di emozionarsi e di vivere dei bambini. I linguaggi, i messaggi ed i luoghi attraverso i quali la condivisione avviene dovranno perciò essere molteplici, diversamente fruibili e capaci di dialogare con i diversi soggetti, bambini, insegnanti, genitori che vivono l’esperienza in modo vario, molteplice ed efficace. Le pareti, possono così assumere un nuovo ruolo e significato, più vicino e più consono alla cultura che dentro e fuori la scuola si realizza. A differenza delle comunicazioni verbali che si realizzano quotidianamente, i messaggi affidati alle pareti assumono per la loro stabilità e per la loro sinteticità un ruolo esclusivo nel dialogo con i bambini e le famiglie. Ma come tali, cioè come luoghi di comunicazione vanno identificati, riconosciuti e debbono essere modificabili nel tempo, debbono vibrare con le esperienze, le emozioni le scoperte che nella scuola i bambini e gli adulti vivono. I pannelli per affissione, gli espositori curvi e sagomati, il sistema di scaffalature da muro, le mensole sino alle lavagne, rispondono in modo diverso a questa esigenza, cogliendo e garantendo tutti questi elementi di identità, riconoscibilità.

descrizione

Nello sviluppo della personalità infantile appare fondamentale il concetto di “differenziazione”, cioè il percorso attraverso il quale il bambino costruisce la propria identità, i contatti dell’io, del sè, del mio in correlazione alla definizione “dell’altro da sè”. Risulta pertanto di grande importanza garantire alle bambine ed ai bambini la possibilità di alternare spazi e tempi di gruppo con spazi e tempi individuali, ove l’io e il noi, il sè e l’altro, il mio ed il nostro possano definirsi, differenziarsi e confrontarsi. Spazi ed oggetti individuali, personali e personalizzati. Uno di questi spazi è lo spogliatoio, ove il bambino e la bambina possono collocare l’abbigliamento e gli oggetti personali. L’abbigliamento (il cappotto, il cambio, le scarpe) sono elementi di grande rilevanza nella costruzione dell’identità del bambino. Gli abiti transitano con il bambino tra casa e scuola, segnano il confine esterno del nostro corpo, a volte dichiarano l’identità sessuale del bambino e della bambina; portano i segni delle tenerezze e delle raccomandazioni del famigliare. Per questo l’armadietto rappresenta uno di questi “spazi del sè” ed è molto importante che il bambino possa identificarlo facilmente anche grazie allo spazio in cui è possibile collocare un elemento di personalizzazione, quali fotografia o contrassegno.